Siamo programmati per la bellezza ?

Desiderio mimetico o Necessitá interiore ? Siamo programmati per la Bellezza ?

Queste sono le domande che vengono proposte al visitatore che invitiamo ad immergersi nelle sensazioni provate da Kandinsky. Proprio come l’artista ci racconta nel suo testo: “SGUARDI SUL PASSATO”

Pitch: In quale momento uno studente di antropologia criminale decise di cambiare radicalmente il suo percorso ? Quali furono le circostanze che fecero discostare un allievo di criminologia da quello che era il suo campo di studio? Mentre Lombroso, Bertillon e Lacassagne abbozzavano le basi teoriche della criminologia, e il dottor Luys cercava la sede dei pensieri criminali nei cervelli congelati di delinquenti decapitati, il giovane Kandinsky sfondava la barriera del concetto primitivo, dallo studio della regione presumibilmente più oscura dell’anima umana alla descrizione della sua interazione con la luce, le forme e i colori.

Fu nel 1889, durante un viaggio di studio nella provincia immensa e remota di Vologda (Russia settentrionale )* che Kandinsky cominció a porsi le prime domande, che dopo vent’anni si sarebbero sviluppate in una vera e propria teoria, quella della necessità interiore della bellezza.

Il percorso segue il suo testo autobiografico, partendo dalla missione tra il popolo Zyryan (probabile origine dei suoi antenati). L’installazione ricrea le condizioni per interpretare le sensazioni da lui sperimentate durante il suo destabilizzante incontro nella provincia, che si riveló tutt’altro rispetto al pregiudizio collettivo.

Invece di trovare un ambiente tetro abitato da delinquenti, possibili cavie per un ricercatore di antropologia criminale, si ritrovó inaspettatamente circondato da piccole comunità che vivevano in isbe dai colori vivaci…

* Dal 28 maggio al 3 luglio 1889, vedi Кандинский В. В. Избранные труды по теории искусства: В 2-х т. Издание второе, исправленное и дополненное/ Под ред. Н. Б. Автономовой, Д. В. Сарабьянова, В. С. Турчина. Т. 2. 1918—1938. — М.: Гилея, 2008. — С. 365—393, 427—438.; Северюхин Д. Я., Лейкинд О. Л. Художники русской эмиграции (1917—1941). Биографический словарь. — Санкт-Петербург, 1994. — С. 232.